Recensione After Life: una serie dannatamente genuina

 


After Life è una serie televisiva britannica del 2019 composta da 3 stagioni creata, diretta, prodotta e interpretata da Ricky Gervais.

Questa serie si concentra su Tony (Ricky Gervais) un signore di mezz'età che affronta la depressione dopo la perdita di sua moglie Lisa. Ma perché questa serie è perfetta?

Attenzione, sono presenti piccoli spoilerini qua e là, ma niente vi rovinerà la visione. 

Lo è perché normalizza il dolore di una perdita come questa che affronta lui. Siamo abituati a serie-tv e film dove tutto è passeggero, siamo abituati a vedere personaggi che si rifanno una vita immediatamente, ma la realtà è un'altra.
Questa serie ti avvolge in una prospettiva diversa, perché nessuno affronta una perdita nella stessa maniera.
Vediamo Tony quasi assorto  e ossessionato nel vedere e rivedere all'infinito videoclip di momenti che passava con la moglie, scene che potrebbero far pensare i meno empatici: ma questo ce la fa a fare altro nella sua giornata?

 

Tony non riesce a fare quasi più niente, né a prendersi cura di lui né di quello che lo circonda. Ogni cosa della sua vita, anche la più piccola sembra essere troppo per lui. Infatti, è scorbutico, arrabbiato e cinico verso tutti e verso se stesso tanto da pensare al suicidio.





Quante volte vi siete ritrovati a rileggere chat, o guardare vecchie foto rivangando il passato? Con quanta tristezza si affrontano momenti di down psicologico come questo?



Di Tony mi ha colpito il modo genuino in cui affronta il dolore, un dolore che qualcuno ha provato, non per forza con la morte, ma con la consapevolezza di aver perso la propria persona, quella persona che sapevamo essere la nostra metà, quella persona con cui avevamo un legame unico, irripetibile.
Come si fa ad affrontare con tranquillità la consapevolezza di non poter avere niente che si avvicini neanche lontanamente ad un rapporto del genere?

Quello che sta affrontando è vera e propria depressione, quella che tutt'oggi viene sminuita con frasi "non ci pensare", " Non è una malattia " "Vai avanti,volta pagina" etc etc.. 

 
Questa è una serie che vi terrà incollati e vi farà pensare,ridere e commuovere, perché normalizza tanti aspetti della vita che solitamente non siamo abituati a vedere.
Mi ha fatto provare tante emozioni diverse. 
È una lezione davvero importante e profonda quella di comprendere che non tutti affrontiamo il dolore nella stessa maniera, non c'è un  libretto di istruzioni, non c'è un tempo massimo in cui si deve soffrire, ognuno ha e merita il tempo che crede per poter piangere e soffrire, non bisognerebbe giudicare e sindacare sul modo e sui tempi di cui una persona ha bisogno per riprendersi da un dolore.

"Preferirei essere da nessuna parte con lei che da qualche parte senza di lei." (Tony) 


Non c'è altro da aggiungere, è un gioiello che va visto per imparare qualcosa e per mettersi, una volta nella vita, nei panni di qualcun altro.

E no, non è banale, la storia e tutto ciò che la compone è strutturata in modo particolare, ma niente è lì per caso, tutto ha senso e si collega perfettamente con l'idea di Ricky. 

Buona visione

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