Recensione: DAHMER la storia di Jeffrey Dahmer



Jeffrey Dahmer nacque il 21 maggio 1960 a Milwaukee, nel Wisconsin. Conosciuto anche come "il Cannibale di Milwaukeex" o "il Mostro di Milwaukee".

Fu responsabile di diciassette omicidi effettuati tra il 1978 e il 1991, quello che fece scalpore fu il modo in cui uccideva, perché non si fermava solo a questo ma parliamo di violenza, necrofilia,cannibalismo e tanto altro.

È risaputo che volesse creare degli "zombie", la causa di questa sua necessità forse è collegata al fatto di essere cresciuto con due genitori che erano fuori di testa, si sentiva tremendamente solo e abbandonato. È da qui parte la necessità da parte sua di creare un umano che non lo abbandonasse mai.



Dahmer fu condannato nel 1992 alla pena dell'ergastolo per poi essere ucciso, due anni dopo, da Christopher Scarver, un detenuto sofferente di schizofrenia.

Nel 2002 esce il film su Dahmer interpretato da Jeremy Renner "Dahmer - Il cannibale di Milwaukee." Ma ci sono tante altre citazioni e/o riferimenti su Jeffrey in libri, fumetti, serie-tv, film e canzoni da ogni parte del mondo.




Il 21 settembre 2022 sbarca su Netflix la mini serie:

 Dahmer: la storia di Jeffrey Dahmer 




Cosa ne penso?

In questa nuova mini serie, Jeffrey è interpretato da Evan Peters, che si mostra immediatamente perfetto in questa parte.

Oltre che per la somiglianza, gli va riconosciuta la bravura nel ruolo, solo a guardarlo incute paura.

Piccolo Disclaimer: 

Sono sincera, non apprezzo il susseguirsi di film e di riferimenti continui a questo tipo di killer, perché inevitabilmente si crea una sorta di alone di ammirazione di cui certi personaggi non hanno bisogno, vuoi per l'attore che lo interpreta o perché diventa un trend come adesso su TikTok, insomma non mi aggrada particolarmente. Si dovrebbero ricordare le vittime non il carnefice, soprattutto quando i riferimenti a lui sono davvero tanti, in tanti film/serie come detto in precedenza. Non a caso le famiglie di alcune vittime sono abbastanza rammaricate dopo aver visto l'uscita di questa serie, sono stanchi di tornare ogni tot anni a rivivere la sofferenza della loro perdita. Come dargli torto?


Tornando alla serie, che dire? mi ha sconvolto come se fosse stata la prima volta che sentissi della sua storia.

Evan Peters impeccabile, cupo quasi spettrale.  Cast, fotografia, musica tutto tremendamente accurato. Se prima d'ora non lo avevate sentito nominare, è la serie giusta per farvi un idea su che pazzo criminale fosse. Non solo per l'accuratezza degli avvenimenti ma anche perché tutti gli attori sono dannatamente simili alle persone che interpretano.

Per me che, purtroppo, questo personaggio già lo conoscevo mi ha sconvolto scoprire quanto la vicina di casa - Glenda Cleveland ( interpretata da Niecy Nash) si fosse battuta negli anni per chiamare la polizia e indagare su cosa succedesse in quel appartamento. Non so quanto di questo sia stato romanzato, non so quanto di tutto ciò che vedrete è successo davvero, la determinazione di Glenda sembra così reale, mesi e anni di telefonate senza ricevere il minimo aiuto. Persino quando il 14enne Konerak Sinthasomphone, riuscì ad uscire dall' appartamento di Dahmer e fu soccorso dalla figlia di Glenda e da una sua amica che immediatamente chiamarono la polizia, quest'ultimi non approfondirono la vicenda riconsegnando il povero Konerak nelle mani del suo carnefice.


Ci sono molte controversie riguardo Glenda, alcuni sostengono che la vera vicina non abitasse neanche nella palazzina, ma in quella di fianco e che addirittura non avesse mai sospettato nulla. Nella serie-tv Glenda non si da' pace, continuando a cercare l'aiuto della polizia per far si che facessero luce sulla vicenda. 

Non si diede pace neanche dopo la condanna di Dahmer, pensando appunto che quel povero ragazzo si sarebbe potuto salvare se solo la polizia avesse fatto il proprio lavoro. Negli anni Glenda ricevette diversi - premi - e fu considerata un cittadino modello (predendete con le pinze quest'informazione, in quanto come detto prima non è molto chiaro quanto di wuesta storia sia stato romanzao), peccato però che possiamo immaginare in cuor suo quanto sia stato difficile vivere con la consapevolezza di quello che succedeva dietro ai suoi muri di casa senza poter fare niente.

Anche la parte riguardante il padre di J. credo sia stata romanzata. Mi ha fatto rabbrividire la sua reazione e il suo ammette di aver avuto lui stesso queste fantasie macabre, scusandoti col figlio per avergli fatto vivere insieme alla moglie un vita decisamente schifosa. Rimpiange di averlo abbandonato a sé stesso e di non aver fatto il suo dovere da genitore. Mi è parsa un po' una giustificazione ma non nego che effettivamente se avesse ricevuto le adeguate cure sin dal principio forse non sarebbe diventato il mostro che tutti conosciamo.


Le vittime

  • Stephen Hicks, 19 anni morto il 7 giugno 1978
  • Steven Tuomi, 24anni morto il 15 settembre 1987
  • Jamie Doxtator, 14anni morto il 16 gennaio 1988
  • Richard Guerrero, 21anni morto il 24 marzo 1988
  • Anthony Sears, 24anni morto il 25 marzo 1989
  • Eddie Smith, 28anni morto il 14 giugno 1990
  • Ricky Beeks, 27anni morto il 27 luglio 1990
  • Ernest Miller, 22anni morto il 22 settembre 1990
  • David Thomas, 23 anni morto 24 settembre 1990
  • Curtis Straughter, 19anni morto il 19 febbraio 1991
  • Errol Lindsey, 19anni morto il 19 aprile 1991
  • Tony Hughes, 31anni morto il 24 maggio 1991
  • Konerak Sinthasomphone , 14anni morto il 27 maggio 1991
  • Matt Turner, 20anni morto il 30 giugno 1991
  • Jeremiah Weinberger , 23 anni morto il 5 luglio 1991
  • Oliver Lacy, 23anni morto il 12 luglio 1991
  • Joseph Bradehoft, 25anni moto il 19 luglio 1991

Un pensiero va a loro che sono le vittime e alle loro famiglie.


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